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arra
una leggenda diffusa nelle valli bresciane che, in un giorno
di allegria, le fate del bosco uscirono dalle loro case segrete
per dare vita a una bellissima festa fra gli alberi.
Cantarono e danzarono, spensierate e felici; celebrarono riti
e godettero di una giornata piena |
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di
luce e di profumi.
Ma le fate, prese dal vortice delle danze e dalla frenesia dei
canti, avevano abbandonato sull'erba le loro tazze usate per
bere a un ruscello.
Le ritrovarono il giorno dopo, all'alba, moltiplicate di numero
e nascoste sotto il fogliame. Il loro nume protettore aveva
pensato bene di celarle a sguardi indiscreti.
Poiché il prato risultava tutto chiazzato di piccoli
calici bianchi, la tradizione popolare fece derivare da quel
particolare il nome di "tazzine delle fate", dato
ai mughetti.
Essi, sempre secondo tradizione, simboleggiano la civetteria.
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