anto tempo fa, vivevano nel castello di Sirmione due giovani sposi innamorati e felici: Ebengardo e la bella Arice.
Essi conducevano una vita serena finché non accadde il fatale episodio.
Una notte di tempesta bussò alla loro porta un
cavaliere: era Elalberto, marchese di Feltrino, che chiedeva ospitalità per la notte. I due giovani lo accolsero come gradito ospite.
Ma Elalberto, colpito dall'incredibile bellezza di Arice e incurante di ogni regola d'onore, durante la notte entrò furtivo nella camera della giovane. Questa, svegliatasi, ingaggiò una lotta disperata contro il suo assalitore, finché Elalberto, fuori di sé, la pugnalò.
In quel mentre, richiamato dai rumori e dalle grida, comparve Ebengardo che, alla vista dell'amata ormai senza vita, uccise con lo stesso pugnale l'infido ospite.
Da allora, narra la leggenda, nelle notti di tempesta si può ancora vedere l'ombra di Ebengardo vagare sconsolata tra le mura del castello, alla ricerca della perduta sposa.
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