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brescia
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Chiesa che ha origini molto antiche,
fu eretta dal santo vescovo Onorio sul finire del VI secolo e qui
venne pure sepolto. Anfrido (vescovo) la ricostruì (813 - 816)
dopo che un incendio la distrusse. Nella prima metà del XII
secolo i Benedettini ricostruirono di nuovo la chiesa che nel 1621
venne totalmente demolita e ricostruita ex novo a partire dal 1622.
La bella facciata in marmo, opera dell'architetto Carra, presenta
diverse sculture e rilievi di Sante Calegari il Vecchio. Da segnalare,
inoltre, il grande portale con bassorilievo del Martirio dei Santi
patroni Faustino e Giovita. |
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La
pianta della chiesa è a tre navate, divise da archi
a pieno centro poggianti su colonne binate, la volta centrale
e a botte.
L'interno è tutto affrescato da dipinti della scuola
bresciana del XVII secolo. Al di sopra della porta di
accesso principale si trova un grande quadro di Bernardino
Boni: il Riscatto degli schiavi. Lattanzio Gambara è
invece l'autore di una bellissima tela (il Presepio) posta
sul secondo altare a destra.
Nel 1743 un incendio distrusse gli affreschi con cui il
Gambara dipinse il presbiterio che venne poi restaurato
e splendidamente riaffrescato (1754-1755) da Giovanni
Tiepolo, figlio del più famoso autore di affreschi
del tempo.
Sull'altare maggiore è posta la barocca arca di
marmo in cui sono riposte le reliquie dei Santi Faustino
e Giovita, opera dello scultore Giovanni Carra. |
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