Brescia
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Il tempio Capitolino è la più importante testimonianza monumentale della "Brixia" romana.
Fu seppellito nel medioevo dalle frane del colle Cidneo e fu riportato alla luce solo nell'ottocento.
Nel 1823 infatti su iniziativa della congregazione municipale e dell'Ateneo di Brescia iniziarono i primi scavi; di tutto il tempio sporgeva tra i rovi soltanto una mezza colonna con capitello.
Eretto da Vespasiano tra il 73 e 74 d.C. , del maestoso edificio sono state ricomposte parte del pronao, dalle alte colonne corinzie, e tre celle oggi adibite a museo lapidario.
Affreschi della cella occidentale I secolo a.C.
La cella centrale
Fu distrutto verso il IV secolo da un incendio provocato da una incursione barbarica.
L'area capitolina cinta su tre lati da un terrazzo con al centro un tempio e ai lati due ali di portico che si prolungavano verso il foro, veniva raggiunta dal decumanus maximus attraverso una scala ( ora rifatta in cemento) .
Una seconda scalinata conduceva al podio del pronao, dove verosimilmente si trovavano due fontane.
Il tempio è costituito da tre o forse quattro aulae e separate tra loro da intercapedini, alle quali si accede da porte site in un angolo delle celle.
Della cella centrale, la più ampia, resta l'antica soglia di pietra di Botticino.
Ogni cella custodiva un'ara in cui era onorata una divinità: probabilmente le tre divinità erano Giove,Giunone e Minerva.
Al centro dei sacelli si trovano dei podi ed in quello centrale, il più imponente è visibile uno zoccolo a due gradini.
All'interno delle celle centrali e di sinistra sono conservati i pavimenti a lastre marmoree, giallo antico quelle rettangolari, breccia africana color paonazzo quelle quadrate; il pavimento della cella di destra invece fu distrutto.
Sulla fronte, un unico pronao è animato da avancorpo centrale prostilo,esastilo,corinzio, con disposizione simile a quella lodata da Vitruvio.
Ai lati si notano due lati di portico più stretto, con tre colonne di pari altezza; fungono da raccordo con la parte centrale due grandi pilastri cuoriformi. Il timpano, in gran parte ricostruito, doveva essere ornato da tre o cinque statue; l'acroterio centrale doveva essere composto da un intero gruppo statuario.
Alla profondità di 5,60 metri dal pronao del tempio tra il Capitolium e il teatro vi è l'aula dei Pilastrini.
Fungeva da portico o da passaggio fra il decumanus e l'aditus occidentale del teatro.
E' un'aula rettangolare di vaste proporzioni divisa in tre navate da due file di pilastri alti e stretti, alcuni scanalati, altri sormontati da capitelli tuscanici; l'ingresso è architravato .
Il vano è delimitato a ovest da un muro in perfetto stato di conservazione e a nord da tre nicchioni semicircolari.
Orari:
da giugno a settembre ore 10-17
da ottobre a maggio ore 9.30-13 e 14-17
-chiuso il lunedì-
indietrotopavanti
Vista aerea
Olio su tela: Basiletti 1830
vedi anche:
Il teatro romano
Le Domus Ortaglia
Santa Giulia
L'epoca Romana
Musei Civici Bs
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