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I Magli di Sarezzo
Il dinamico comune di Sarezzo, conosciuto per le importanti industrie, sorge in Val Trompia, poco discosto dal fiume Mella.
Anche se negli anni 80 è stata rinvenuta una necropoli appena fuori il centro abitato, non è molta la documentazione storica di Sarezzo prima del XIII sec. al contrario di quanto testimoniato nelle sue frazioni di Noboli e Ponte Zanano. Di certo il paese era noto nel 1300 ed uno stemma murato nella parrocchiale, datato 1337, attesta la sua appartenenza alla nobile famiglia degli Avogadro
I nuclei abitativi più antichi ed i mulini per la produzione di ferrarezze sorgevano sulle sponda del torrente Redocla che ne ha caratterizzato lo sviluppo economico e che nel 1850 provocò l'alluvione che lo sconvolse.
Nuovi insediamenti abitativi e fabbriche ne hanno modificato l'aspetto urbanistico ed il centro storico di cui rimane traccia in antichi caseggiati come palazzo Bailo, che si trova a nella zona un tempo detta contrada del Colombaro. Il palazzo risale al XVII secolo, nato, pare, dall'accorpamento di edifici preesistenti
La parrocchiale è dedicata ai santi Faustino e Giovita ed ha una bella torre campanaria secentesca costruita in origine come torre a testimonianza dell'autonomia comunale raggiunta.

I MAGLI DI SAREZZO
Oggi l'antica fucina del borgo Valgobbia si propone come sede museale I Magli di Sarezzo ed è una tappa essenziale nella Via del ferro della Valle Trompia. La sua attività è documentata a partire dal XVI secolo ,gestita da varie famiglie locali tra cui i Bailo, il cui nome è legato alla grande fonderia di cannoni attiva a Sarezzo nel periodo di dominio della Serenissima. A partire dal 1879, si specializzò nella produzione di attrezzi agricoli e parti di aratro, allargando la clientela e ricevendo prestigiosi riconoscimenti internazionali. Nel 1984 la fucina ha cessato l'attività ed è poi divenuta oggetto di interventi per la conservazione degli spazi, degli strumenti e della cultura del lavoro dell'uomo,

IL PALAZZO AVOGADRO DI ZANANO
La storia di Zanano è strettamente legata a quella della famiglia Avogadro che qui prese dimora intorno al 1200 nell'edificio da tutti conosciuto come Palazzo Avogadro. L'attuale struttura è stata costruita dal XV al XVII sec., ma le sue origini risalgono alla Roma imperiale, probabilmente al 1°secolo d.C. I due corpi del grande palazzo sono divisi da un arco in pietra recante lo stemma degli Avogadro. Ai suoi lati sono collocate due lapidi romane. All'interno sono conservate belle sale affrescate tra le quali figura una celebre scena del conflitto fra guelfi e ghibellini.

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