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Il
24 novembre 2002, il Museo del Ferro - La fucina di San Bartolomeo,
primo polo del Museo dell'Industria e del Lavoro "E. Battisti"
di Brescia, ha compiuto il suo primo anno di attività,
da quando le porte delle sue sale didattico/espositive e dell'antico
maglio sono state aperte al pubblico. Dal borgo di San Bartolomeo
è iniziata l'industrializzazione della città.
Questa vocazione fu segnata dalla collocazione allo sbocco della
produttiva Valle Trompia e dalla disponibilità di forza
idraulica, fornita da due canali derivati dal fiume Mella: il
Grande e il Bova. Lungo i due canali sorsero, a partire dal
tardo Medioevo, numerosi magli da ferro e da rame, mulini, concerie
di pellami, frantoi e opifici per la molatura del ferro. Nell'Ottocento,
inoltre, si insediò la prima filatura di cotone del Bresciano. |
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Il Museo ha sede nell'edificio in cui erano attivi una fucina
da ferro ed un laboratorio di molatura, azionati dalle acque
del Bova.
Elementi essenziali da cui il progetto di recupero e musealizzazione,
fortemente voluto dalla Fondazione Civiltà Bresciana,
ha preso le mosse sono i resti materiali delle lavorazioni
artigianali un tempo praticate e, soprattutto, la presenza
del locale della fucina: la macchina di albero e maglio, ma
anche la forgia, l'incudine, la mola, il carbonile e vari
attrezzi da lavoro, insieme alla canalizzazione delle acque
ed alla tromba idroeolica dell'esterno, in grado di testimoniare
l'attività in tutte le sue fasi e nei più minuti
particolari.
Il Museo si proietta verso le nuove realtà museografiche
di valorizzazione delle culture del lavoro nel Bresciano,
che contribuiscono a delineare una rete di poli didattici
ed itinerari tesi a fornire una occasione nuova per la frequentazione
consapevole del territorio, l'offerta formativa, la crescita
civile e culturale della collettività.
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I collaboratori coinvolti
nel recupero, nella ricerca e nell'allestimento, nella progettazione
delle proposte didattiche e divulgative hanno sin da subito riconosciuto
nel Museo una realtà che sarebbe divenuta propulsiva all'interno
dell'ambito territoriale in cui esso si sarebbe trovato ad operare.
L'individuazione degli impegni deontologici, oltre che in termini
di conservazione e ricerca, ha permesso di comprendere gli obiettivi
formativi e cognitivi da perseguire nelle iniziative di carattere
didattico: l'incontro e la partecipazione attiva e condivisa alla
cultura ed alla storia locale, la maturazione di una coscienza ecologica,
la sensibilizzazione alla tutela del territorio e dei Beni demoetnoantropologici
materiali, la conoscenza del patrimonio storico/territoriale, in relazione
al contesto attuale. Indispensabile ai fini di proporne un valido
e specifico percorso culturale è stata la riflessione su una
serie di parametri, utili a precisarne la peculiare identità:
la storia ed il percorso istituzionale; la collocazione geografico/territoriale;
la specificità culturale in rapporto alle altre realtà
museali della provincia di Brescia, con particolare riguardo alle
numerose iniziative volte alla valorizzazione del patrimonio di cultura
materiale ed archeologia industriale del ferro.
Particolare attenzione è stata data al mondo della scuola,
per cui vengono proposti alcuni percorsi didattici della durata di
due ore l'uno, che si articolano nella visita guidata agli spazi del
Museo, che si avvale dell'ausilio di reperti materiali, modellini
in scala, mappe e fotografie storiche, e nell'ora di laboratorio che
si svolge nell'apposita Aula didattica, dove si approfondisce quanto
appreso nella visita, attraverso il gioco, la manipolazione, il disegno
ed il collage, mentre con l'ausilio di un CD rom per gli allievi delle
Superiori. |
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Musil - Museo del ferro - La Fucina di San Bartolomeo
Via del Manestro 117 - 25136 Brescia, Italia
Tel. +39 030 200 37 99 - Fax +39 030 24 04 554
www.musilsanbartolomeo.it
[email protected]
Ingresso Gratuito
ORARI: Sabato e Domenica: 15.00 - 18.3
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