|
Quando Federico I (con le due diete di Roncaglia
del 1154 e 1158) stabilì che l'elezione dei consoli dovesse
essere approvata a livello imperiale, i Comuni videro perduta la
propria autonomia. Ne segui una ribellione nel corso della quale
Brescia si trovò alleata di Milano ma che non ebbe
futuro. Qualche anno dopo, nel 1167, insofferente come altre città
della situazione di sottomissione all'imperatore, Brescia trovò
accordi in segreto con Bergamo, Cremona e Mantova
e ad esse si aggiunse in seguito anche Milano. Il fine era di coalizzarsi
per difendere i propri interessi da ogni sopruso. L'alleanza, che
trovò peraltro il sostegno di Papa Alessandro III,
venne sancita con il giuramento di Pontida e diede vita a
quella che poi passerà alla storia come la "Lega
Lombarda".
Federico I, per non mettere a repentaglio i diritti imperiali
sanciti con le dette diete, tentò una mediazione con la Lega,
ma il conflitto si era ormai troppo inasprito. Lo scontro non tardò:
le due fazioni impegnarono battaglia il 29 maggio del 1176 a Legnano,
dove, grazie al valoroso Alberto da Giussano (a capo della
"Compagnia della Morte"), la vittoria arrise alla
Lega e l'imperatore dovette ripiegare.
I Comuni ritornarono ad essere liberi ed ad avere autonomia politica
e giurisdizionale, la pace venne ufficializzata a Costanza
nel 1183, Brescia fu ivi rappresentata da Oprando Martinengo.
|
|