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Capodiponte (375 metri s.l.m.), capoluogo di comune
comprendente le frazioni di Cemmo e Pescarzo,
è adagiato sul fondovalle della media Valcamonica
ed è attraversato dal fiume Oglio.
La denominazione dialettale "Cu di Put"
deriva da un antico abitato di case sorte a ridosso
del ponte che, sull'antica via Valeriana, permetteva
di attraversare il Serio. Storiche pergamene
documentano infatti che un piccolo villaggio, chiamato
Serio o Zero, sorgeva sul corso dell'omonimo
torrente che scendeva dal
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versante orientale della Valle per confluire nell'Oglio.
Alla fine dei XIII secolo una copiosa frana di terreno e rocce
causò la distruzione dell'antico borgo costringendo
gli abitanti a spostarsi sul fondovalle dando cosi origine
a Capodiponte,
Notevole è la corona di montagne che lo circonda tra
cui spiccano il Pizzo Badile (2435 m. s.l.m.) a sud-est
e la Concarena (2549 m. s.l.m.) a sud-ovest.
Il paesaggio naturale di Capodiponte e delle sue frazioni
offre la possibilità di compiere numerose escursioni
in percorsi naturalistici, dove si possono ammirare bellissime
aree incontaminate.
I boschi, gli alpeggi, le cascine e più in generale
l'architettura rurale testimoniano il rapporto che legava
l'uomo del passato alla natura.
Le attività umane hanno segnato il paesaggio senza
comprometterne l'identità.
La chiesa di San Salvatore,
risalente ai primi decenni dei XII secolo, apparteneva ad
un monastero cluniacense di cui attualmente non rimane quasi
nulla. L'interno è a tre navate, di cui quelle laterali
presentano originarie volte a crociera. All'altezza dei presbiterio
si erge un tiburio ottagonale che domina, imponente, l'esterno
dell'edificio.Vero gioiello dello stile romanico lombardo.
La Pieve di San Siro,
pietra miliare dei romanico lombardo, risalente al secolo
XI-XII, è ubicata in Cemmo di Capodiponte, a strapiombo
sul fiume Oglio.
La semplice pianto basilicale, tipicamente romanica, è
arricchita dalle tre absidi semi-cilindriche realizzate con
blocchi di arenaria.
Sul lato meridionale si apre uno straordinario portale strombato,
interamente decorato a rilievo.
Il Parco Nazionale delle
Incisioni Rupestri di Naquanecostituisce
la "raccolta naturale" più importante per
varietà e quantità di incisioni: se ne contano
decine di migliaia e molte sono ancora da scoprire. Immerse
in un ambiente naturale, tra castagni secolari, si trovano
raffigurazioni che testimoniano l'unicità e la continuità
della cultura camuna fino al periodo della conquista romana,
da collocarsi alla fine del I secolo a.C.
I Massi di Cemmo, due
imponenti blocchi di arenaria, definiscono un allineamento
megalitico in buona parte distrutto.
Le incisioni visibili formano composizioni monumentali e sono
il risultato di numerose fasi d'istoriazione, eseguite tutte
nel corso del III millennio a.C.
Parco Archeologico Comunale di Seradina e Bedolina
Istituito nel 2005 raccoglie incisioni risalenti principalmente
all'Età del Bronzo e del Ferro (II-I millennio a.C.).
Tra le più importanti si ricorda la Rosa Camuna, simbolo
adottato della Regione Lombardia come logo identificativo,
ben visibile sull'importante roccia della Mappa di Bedolina
(prima mappa topografica individuata in Valle Camonica).
Nel parco cresce spontaneamente una particolare specie vegetale,
l'opuntia compressa, un fico d'india nano che ha straordinariamente
trovato qui il suo microclima ideale.
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