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L'origine del paese può essere rintracciato
nel suo nome, di probabile origine celtica.
Il nome Giar (da cui Ciare e poi Chiari)
nella lingua dei Cenomani significa luogo circoscritto,
punto d'incontro, luogo di ritrovo. Chiari, con un bel
centro storico di impronta medievale, fu distrutta dai
Guelfi nel 1272, passò in seguito ai Visconti
e quindi ai Veneziani, diventando feudo del Carmagnola.
Cosa vedere:
Il Duomo dedicato
ai Santi patroni Faustino e
Giovita fu costruito nella
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seconda metà del 1400 e subisce profondi rimaneggiamenti
nel secolo XIX; Nell'interno si conservano affreschi di Giacomo
Trecourt e Francesco Zuccarelli; i mausolei del
prevosto Stefano Morcelli e del ravennate Gaetano
Monti (1828), la scultura Il Battesimo di Gesù
di Abbondio Sangiorgio e statue di Antonio Callegari.
Inoltre tele di Giambettino Cignaroli, Pompeo Batoni,
scuola del Moretto, Pietro Ricchi, Antonio Marone,
Pietro Paolo Boscaiolo di Chiari, Francesco Giugno
e una Pietà di Andrea Celesti.
La Basilica di Santa Maria Maggiore,
con resti di affreschi trecenteschi ed opere dei fratelli
Mauro e Giovanni della Rovere, detti i Fiamminghi,
di Giuseppe Tortelli, Giuseppe Teosa,Francesco
Monti, Giacomo Faustini e Pietro Repossi.
La Torre Campanaria e
l'ex Ospedale Mellini,
realizzati su progetto dell'architetto Antonio Marchetti.
La Pinacoteca Repossi,
fondata nel 1854 dall'avvocato Pietro Repossi, si trova accanto
alla biblioteca e ospita dipinti di Michelangelo da Caravaggio,
Salmeggia, Vincenzo Campi, Parmigianino,
Palma il Giovane, Francesco Paglia. Tra le sculture,
marmi di Gaetano Monti, un busto femminile del clarense
Antonio Ricci, un bronzetto di Ernesto Bazzarro.
Nella galleria duemila stampe di incisori italiani e stranieri.
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