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Travagliato è immerso nel verde della campagna:
l'abitato sorge in mezzo ad una campagna fertile e generosa,
e chi vi giunge vi trova una gente operosa, fedele alle
sue tradizioni.
Il nome di Travagliato è recente, non ha più
di due secoli ed è italianizzato dal Veneto Travaleado
o Travajado ed è nato dalle sventure subite
dal paese nel corso dei secoli: devastazioni, stragi
ed epidemie procurate dalla stessa posizione, priva
di difese naturali, su vie di transito di indubbia importanza.
Il territorio comunale
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è compreso nella fascia alluvionale d'origine fluvio-glaciale
del Quaternario estesa tra i fiumi Oglio e Mella,
delimitata a nord dalle cerchie moreniche del Sebino e a sud
dalla linea delle risorgive.
Cosa vedere:
Santa Maria dei Campi
(sec. XV) sintetizza le origini religiose di un popolo osservante
e fortemente radicato nella fede. Costruita tra il milletrecento
e il millequattrocento, l'antica Pieve sorge alla periferia
ovest dell'abitato ed affaccia verso la Chiesa Parrocchiale.
Baluardo della campagna che si sviluppa alle sue spalle, l'edificio
ha subito nel tempo numerosi interventi tra i quali spicca
la costruzione antistante di un ampio porticato che ne snatura
l'architettura originaria ma che, nel contempo, è molto
amato per il riparo che offre in tutte le stagioni. Il cremasco
Vincenzo Civerchio ha affrescato la Pietà
della facciata, l'Assunta nel presbiterio e la
Crocefissione dell'arco santo; le pareti della navata
sono ricoperte di affreschi votivi.
La Villa Martinengo Cadeo
è composta da due corpi, uno cinquecentesco e l'altro
settecentesco, saldati da uno scalone. Gli interni furono
decorati da Pietro Scalvini. Il palazzo ospitò nel
1859 il quartier generale dell'armata francese diretta a Solferino:
qui il 17 giugno s'incontrarono Vittorio Emanuele II e Napoleone
III: questi, anzi, vi dormì.
Il Palazzo Covi, cinquecentesco,
ha all'interno, portico ad archi ribassati su colonne, con
volte a crociera. Al primo piano, notevole il soffitto secentesco
di una camera, a travi decorate nel 1664 da Giovan Battista
Testa e Giovan Battista Riotò.
Il Palazzo municipale
è del '600: una delle tre torri (ristrutturata nel
1927) della scomparsa rocca divenne la torre civica e si trova
in mezzo alla piazza.
La Villa Rampinelli Cadeo
è del '600. Nel fronte è contenuta la facciata
della cappella settecentesca, a due ordini. Un portale bugnato
immette nel portico ad archi ribassati con volte a crociera.
All'interno alcuni affreschi. Il parco ha fondali di architetture.
La Parrocchiale dei Santi Pietro
e Paolo ('700) si trova nel centro del paese ed
è di stile barocco salvo la facciata che è rinascimentale.
Il tetto a capanna è probabilmente un residuo della
vecchia parrocchiale. Custodisce opere del Mombello, del Gandino,
del Paglia e del Rebalius. Inoltre si può ammirare
nella sacrestia un indiscusso capolavoro di Vincenzo Civerchio,
la Salita al Calvario con la sovrastante lunetta della
Deposizione (1490).
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