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Cosa vedere:
La Chiesa di San Lorenzo Martire
Parrocchiale del sec. XVIII
Costruita nel periodo compreso fra il 1715 e il 1742 dall'architetto
Antonio Tubino da Lugano conseva una struttura a croce
latina e possiede nove altari policromi, una grande facciata
di Carlo Corbellini e un'imponente scalinata di marmo.
Le statue di Luca Calegari (rappresentanti S. Pietro,
S. Paolo, gli angeli a sostegno della Croce e la
statua di S. Lorenzo) adornano la facciata della Parrocchiale
All'interno si possono ammirare: la tela cinquecentesca del
Moretto (raffigurante S. Lorenzo e altri Santi)
e la tela del Malossi (G.Battista Trotti) "San
Francesco", quella di G.Battista Pittoni "La
Pietà".
Palazzo Luzzago di Bagno
del sec. XVIII
Ora sede Municipale, il Palazzo colpisce per l'estensione
della facciata, la continuità del cornicione a mensole
e la serie di aperture. La struttura del Palazzo è
del primo Seicento anche se l'unione di due fabbricati coevi
fanno risalire la dimora al '700.
Museo archeologico
Ha sede in una parte del Municipio e contiene interessanti
materiali, tra cui selci neolitiche e ceramica romana. Il
Museo Civico di Manerbio custodisce le prove della presenza
umana sul suo territorio fin dal neolitico (5000 a.C.). Il
gruppo archeologico manerbiese ha portato alla luce reperti
dell'Età del Bronzo, due insediamenti etruschi del
VII sec. a.C., oggetti bronzei, una spada di ferro e resti
di vasellame. La presenza celtica è, invece, documentata
da alcuni oggetti d'argento e da 4000 monete, sempre d'argento,
del II sec. a. C.. Per quanto riguarda i Romani sono stati
rinvenuti resti di ben cinque ville, una necropoli (I-III
sec. d. C.), reperti di ceramica, vetro e metallo.
E ancora il Castelletto,
tardo cinquecentesco, sorge nell'antica Strada Pretoria; la
Chiesa della Disciplina
(1337); l'Oratorio di S. Faustino
(zona Breda); la Chiesa di S. Rocco
(eretta nel 1513 e ricostruita nel XVIII sec.); la Torretta
Rossa di Palazzo Ghirardi, di richiamo neo-gotico
e celebrativa dell'Unità d'Italia; il Monastero
delle Orsoline e la Torre
campanaria.
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