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L'origine del toponimo di Ghedi è controversa.
Alcuni sostengono derivare dal longobardo "gaida"
(punta di freccia), altri rimandano al celtico "gat"
o al latino"glaretum" (terreno ghiaioso),
altri ancora lo collegano al nome del presunto suo fondatore,
il console Gaydo (936).
Cosa vedere:
La Chiesa di San Rocco,
ultimata nel 1670, è chiamata "dei Morti
della fossetta di Ghedi" perché durante
l'epidemia di peste del 1630, ancora in costruzione,
accoglieva le ossa dei morti
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che precedentemente venivano deposte in una fossa comune.
La Chiesa Parrocchiale dell'Assunzione
di Maria Vergine è di antiche origini: gli
storici fanno risalire l'edificio orinario, annesso al castello,
al VII secolo, mentre quello attuale è più recente
(XVII sec.). Lo stile è semplice e rispettoso dei canoni
estetici imposti dal Concilio di Trento. Il campanile
(XV sec.) era originariamente una delle torri del castello.
L'interno si presenta a navata unica. Tra i dipinti che costituiscono
il notevole patrimonio artistico si citano: l'Incoronazione
della Vergine di Pietro Marone (XVI sec.), la Deposizione
di Cristo del Lucchese (1647), l'Ultima Cena
di Pompeo Ghitti (1680). Una delle opere più
importanti è sicuramente un Crocifisso ligneo
(XIV-XV sec.). Interessanti gli altari in marmo multicolore
(XVII-XVIII sec.) e quello ligneo barocco.
Villa Mondella è
il più famoso edificio storico di Ghedi. Elegante e
sobrio, presenta un portico a sei campate nella facciata sul
cortile. Le finestre, settecentesche, sono impreziosite da
stemmi della Serenissima.
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