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documento dell'822 del monastero di San Salvatore in Brescia.
Appartenuto alla quadra di Palazzolo in epoca viscontea, si
sviluppò economicamente sotto la dominazione veneta.
Molto conosciute le filande di seta già operanti nei
primi anni dell'Ottocento. Il paese gode di un clima particolarmente
mite e presenta un piacevole gruppo di antichi edifici civili
e religiosi ben restaurati. Ricchissima è la stagione
di eventi e concerti organizzata dal locale Complesso filarmonico
Giacomo Puccini nell'omonimo spazio culturale.
Da vedere:
Severo, ma elegante è il secentesco Palazzo
Bargnani Dandolo, oggi sede del Municipio Appartenuto
alla famiglia Dandolo di cui si ricordano Enrico ed Emilio,
eroi del Risorgimento. Nell'ottocento fu sede di un celebre
salotto di cultura della contessa Ermellina Maselli Dandolo
frequentato da letterati e patrioti quali Cavour, Verdi e
Boito. Il palazzo contiene ancora oggi documenti ed opere
della famiglia tra i quali un dipinto dal Pitocchetto. Curiosa
la cappella gentilizia dalla forma ellittica che gli sorge
accanto. Fatta costruire alla fine del seicento da Nicola
Bargnani è dedicata ai santi Bartolomeo e Urbano e
conserva una pala attribuita al Celesti (1637-1716).
L'interno è un grande ovale ad aula unica decorato
da pregevoli tele facenti parte del lascito Dandolo.
La parrocchiale dedicata
a S. Giovanni Battista,
edificata tra il XVII ed il XVIII secolo su ampliamento di
un precedente edificio, si affaccia su una bella piazza decorata
da una fontana attribuita alla scuola di Rodolfo Vantini.
All'interno, ricco di decorazioni barocche, si possono ammirare
opere lignee dei Fantoni di Rovetta e affreschi del
Teosa (1760-1848). Intarsi di marmi policromi caratterizzano
gli altari della navata centrale e delle cappelle. La pala
dell'altare di San Giuseppe è attribuita ad Antonio
Cifrondi (1657-1730). Il grazioso coro ligneo è
opera del XVI secolo. Non mancano artistiche cancellate e
grate in ferro battuto, tipico esempio dell'artigianato di
Franciacorta. Monumento nazionale è dichiarata l'antica
parrocchiale dedicata a Santa
Maria Assunta. Oggi chiesa del cimitero, fu edificata
tra il trecento ed il quattrocento ed ampliata nel 1505. L'interno,
ad aula unica con quattro arcate a sesto acuto, è coperto
da un importante ciclo di affreschi cinquecenteschi che illustrano
la vita di Maria, profeti, sibille, evangelisti e scene bibliche.
Alcuni sono attribuiti alla scuola del Ferramola (1480 c.-1528).
A testimonianza della vocazione vitivinicola del borgo, vi
è inoltre più volte raffigurato lo stemma di
Adro: una lettera A con tre grappoli di uva. Il campanile
è settecentesco. Si può raggiungere con una
breve passeggiata dalla piazza centrale per godere di un vasto
panorama.
Fuori porta, verso la campagna, si erge la chiesetta più
antica di Adro: Santa Maria in Favento.
Di origine altomedievale, la piccola chiesa ha un bel pronao
per il riparo dei viandanti con affreschi cinquecenteschi
tra i quali San Cristoforo protettore dei pellegrini. L'interno
è semplice e reso armonioso e policromo dai notevoli
affreschi quattrocenteschi tra i quali spiccano la Madonna
con bambino, l'Annunciazione, San Giorgio e
il drago ed una croce di epoca carolingia.
Conosciutissimo e meta di pellegrinaggi è il Santuario
della Madonna della Neve che ricorda l'apparizione
della Vergine l'8 luglio 1519 ad un giovane muto. La chiesa
attuale, che ha preso il posto dell'antico tempio del 1520,
è opera dell'arch. Gasparo Turbini, terminata nel 1776
in forma ottagonale con cupola centrale alta 23 metri. La
cripta ospita opere lignee rappresentanti l'apparizione. La
pala dell'altare maggiore è attribuita a Grazio
Cossali (1563-1629). Pregevole opera del Fantoni
è il gruppo di statue dell'altare di San Francesco
di Paola (1736). Il Santuario è retto dai frati
Carmelitani scalzi dal 1912. Il 5 agosto di ogni anno è
raggiunto da ogni abitante della Franciacorta e da numerosi
pellegrini per la festività religiosa ed il contorno
di sagra con bancarelle di dolciumi e giocattoli. Un edificio
rustico del grande complesso del Santuario ospita un piccolo
museo della seta e della canapa.
Il luogo che anticamente era una cava di sabbia detta dell'oneto
per la fitta vegetazione, è una piccola oasi di serenità.
Dietro la chiesa parrocchiale tra via Cavour e via Tullio
Dandolo è collocato il museo
della Parrocchia. L'edifico del XVII secolo, già
abitazione dei campanari, ospita oggetti, tessuti, arredi
e tele, testimonianza di arte, fede e devozione. Di particolare
pregio gli argenti a sbalzo, cesello e fusione, riccamente
decorati, provenienti dalle celebri botteghe orafe bresciane
e lombarde. Notevole anche la qualità e la varietà
dei paramenti sacri finemente ricamati. Tra le tele spiccano
la Madonnina del Malatesta di ispirazione raffaellesca
oltre a opere dei Paglia (1636-1713) di Ottavio
Amiconi (1605-1661) e Luca Mombello (1520-1553)
Adro fu anche località di villeggiatura di nobili famiglie
che vi fecero edificare ville e palazzi come Villa
Terzi - Cochard
in stile cinquecentesco, il seicentesco Palazzo
Pradella già Terzi e Pecchio, con insoliti
affreschi di Giuseppe Manfredini e Villa
Giulia, della famiglia De Riva, su disegno del
Tagliaferri, in stile inglese.
Torbiato, frazione di
Adro dal 1928, è un piccolo centro che deve il suo
nome al terreno paludoso ricco di torba, posto su un'altura
circondata da prati coltivati, vigneti e boschetti. Feudo
del Monastero di San Faustino di Brescia nel IX secolo, conserva
nella titolazione della parrocchiale
la devozione ai Santi bresciani Faustino
e Giovita. La chiesa settecentesca ospita una pala
attribuita a Pietro Marone ed opere di Antonio Paglia. Il
tabernacolo ligneo è della scuola dei Fantoni. Nobili
dimore sono la cinquecentesca Villa
Suardi ora Pontoglio, circondata da un grande parco,
Villa Calini-Carini, costruzione
originale forse del XVI radicalmente restaurata con gusto
neoclassico e Villa Berlucchi già costruzione rurale
intorno ad una casa torre. Un angolo di particolare fascino
è composto dai resti dell'antico castello che inglobava
fra le sue mura la chiesa di San Faustino; ancora visibili
l'abside romanica ed il campanile settecentesco.
Bella la vista che attraverso la campagna franciacortina giunge
fino al lago d'Iseo
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