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Situato sulla sponda orientale del fiume Oglio, Capriolo
è documentato per la prima volta in carteggi
del monastero di Santa Giulia risalenti all'879 e pare
far derivare il suo nome dalla folta presenza di caprioli.
La sua collocazione, sulle rive del fiume, ne ha segnato
gli eventi storici nei secoli, come terra di confine
e quindi di scontri tra bresciani e bergamaschi, guelfi
e ghibellini, Milano e Venezia. I primi insediamenti
si svilupparono sul colle dove, domina ancora tutto
l'abitato, anche se nulla più conserva dell'antico
splendore, il castello
sorto nel X
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secolo. Proprio qui, il 20 agosto del 1198 fu firmata tra
i bresciani ed i bergamaschi la pace detta di Capriolo
che tuttavia non durò a lungo. Conquistato nel XIII
secolo dal Conte di Fiandra, fu sotto il dominio di
Filippo della Torre e, in seguito, incendiato nel 1265.
I veneziani lo riconquistarono nel 1441. Caduto in rovina
al venir meno della sua importanza strategica, divenne convento
delle suore Cappuccine che qui si stabilirono, provenienti
dall'isola delle Grazie di Venezia, il 18 settembre 1694.
Oggi sede delle Suore Orsoline, totalmente trasformato, conserva
solo in alcune alte mura l'originaria costruzione. Di particolare
valore il crocifisso trecentesco, con un Cristo trionfatore,
custodito nella chiesa del convento dedicata a Santa Maria
degli Angeli.
La parrocchiale sorgeva anticamente in collina ed era dedicata
ai santi Gervasio e Protasio,
ma venne poi trasferita al piano, nel Cinquecento, nella cappella
dedicata a San Giorgio. Già conosciuta nel 1374 la
chiesa di San Giorgio,
ampliata nel Seicento, venne riedificata alla fine del 1800
ed ancora più volte rimaneggiata fino agli ultimi interventi
del 1938. All'interno, suddiviso in tre navate, tra le opere
di Callisto Piazza, Antonio Gandino, Ludovico
Gallina e Ottavio Amigoni, spicca una bellissima
pala del Romanino raffigurante la Resurrezione, opera
del 1525. L'organo è dei bergamaschi Serassi (1828).
La soasa lignea che incornicia la statua della Madonna vecchia
è dei Fantoni. Il campanile è in maiolica.
Frequente meta di passeggiate in collina è la località
Sant'Onofrio dalla quale si gode una splendida
vista sul lago d'Iseo. La chiesetta settecentesca custodisce
una statua del Santo eremita.
Il borgo, che si snoda dalla collina verso il fiume, testimonia
il ricco e nobile passato con palazzi ed eleganti abitazioni
che aprono i bei portali in arenaria sulle strette e antiche
vie che portano al castello. Ancora ben conservata la torre
viscontea eretta da Giacomo
Lanfranchino de Paratico nel 1397. La casa- torre
della famiglia Ochi risalente al XII secolo ha una elegante
loggetta del '400..
Villa Lantieri di Paratico
già Berlendis è
una bella costruzione seicentesca nella cui facciata si apre
un porticato a sette arcate. Connotata dall'uso della pietra
di Sarnico anche nelle cornici di archi e finestre, si affaccia
su un bel giardino sostenuto da possenti mura.
Della stessa famiglia è il palazzo cinquecentesco con
porticato in pietra di Sarnico e loggia con balaustra a colonnine.
Capriolo è oggi una cittadina che divide la sua economia
tra la produzione vinicola ed il settore manifatturiero.
Da segnalare il Museo agricolo e
del vino Ricci Curbastro, inaugurato nel 1986,
con oltre 3.000 oggetti, suddivisi per argomento, che raccontano
la storia dell'agricoltura, dell'enologia e della vita della
civiltà rurale.
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