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Una suggestiva e tortuosa strada che richiede attenzione,
ma che ripaga ampiamente l'impegno con scorci panoramici
dove la bellezza della natura è assolutamente
coinvolgente, sale da Gargnano, sul Lago di Garda, in
Valvestino. 28 km di autentiche sorprese che separano
le affollate sponde del lago di Garda da questa silenziosa
valle riconosciuta dall'Unione Europea come "Sito
di interesse comunitario ". Un itinerario che propone
panorami inaspettati unitamente ad una vegetazione
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che passa gradatamente da oleandri
e olivi, tipicamente mediterranei, ai boschi di rovere e orniello
fino ai faggi, agli aceri ed ai pini silvestri per raggiungere
poi gli alti pascoli. Insenature verdi e rocce incombenti si
rincorrono e si specchiano nel lago artificiale di Valvestino
formato dalla grande diga costruita nel 1962. Un fiordo che
si incunea nelle montagne dove le acque e la vegetazione diventano
un tutt'uno.Interamente compresa nel Parco dell'Alto Garda bresciano
e di notevole importanza ambientale anche per la presenza di
flora endemica oggetto di studi già dal 1700, la Valvestino
è anche ricca di storia. Abitata sin dalla preistoria,
luogo di transito per i romani, e parte del ducato longobardo,
essa fu, dall'XI secolo, feudo dei conti di Lodrone prima e
sotto il dominio del principato vescovile di Trento poi. Da
sempre terra di confine, dopo la dominazione asburgica, divenne
italiana nel 1915. Percorsi e sentieri ben segnalati di interesse
paesaggistico, naturalistico ma anche storico e militare ne
illustrano le caratteristiche. Visitare i piccoli borghi che
ne compongono i due comuni è una piacevole scoperta.
Il comune di Valvestino è composto dalle frazioni di
Turano -Armo -Moerna -Persone e Bollone.
Quello di Magasa da Magasa e Cadria.
Chiesa di San Lorenzo
Una comoda strada immersa nel verde conduce a Cadria,
frazione di Magasa. Un pugno di case con piazzetta e fontana
a guardia di una minuscola chiesa rurale. La chiesa, di origine
cinquecentesca, è dedicata a San Lorenzo, effigiato anche
nell'affresco in facciata datato 1547. Il 10 agosto di ogni
anno vi si celebra una bella festa con la curiosa distribuzione
di un pane ed un quinto di vino ai partecipanti alla funzione
religiosa. |
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